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Bettazzi: “Bene lo stop all’azionamento macchinari. Sterile balzello per tutte le imprese e inutile al controllo del territorio”

Claudio Bettazzi Presid. CNA PRATO“Abolire l’obbligo di inizio attività dei macchinari è stato un atto di responsabilità nei confronti delle imprese, tutte. Si trattava solo di un inutile e ingiusto balzello, peraltro mirato a fare cassa su un’economia già assediata da crisi e burocrazia”. Claudio Bettazzi, presidente Cna, parla chiaro sulla scelta del Comune di Prato di optare per la semplificazione, allineandosi agli altri Comuni, e spiega perché. “Ogni impresa che apre è tenuta, per legge, a presentare agli enti preposti molti adempimenti in materia di ambiente e sicurezza nei luoghi di lavoro. Bene.

A Prato però tutto questo non era sufficiente perché l’obbligo di azionamento macchinari  – ripristinato solo dal Comune capoluogo nel 2012 –  andava a sommarsi all’iter legislativo di avvio attività, allungando i tempi e duplicando sia la documentazione da presentare a firma di un professionista abilitato (ad es. planimetrie locali, agibilità, permessi d’uso del locale, valutazione di impatto acustico ecc) sia, ovviamente, i costi (variabili tra i 700 e i 1.500 euro per ogni Scia, oltre agli oneri dovuti al Comune per diritti di segreteria). Non solo. Tutta questa documentazione – dice Bettazzi –  andava ripresentata ogni qualvolta l’impresa avesse aggiunto, spostato o eliminato un macchinario elettrico, moltiplicando burocrazia, spese e sanzioni all’infinito. I Comuni del territorio, comprendendo l’assurdità di un provvedimento che risale agli anni ’30,  hanno da tempo eliminato questo vincolo – attivando l’autocertificazione – ma Prato, con la giunta Cenni, aveva scelto di tornare indietro di 20 anni,  colpendo le imprese con un  obbligo inutile e dannoso. Ora finalmente questo paradosso è stato rimosso, ripristinando tra l’altro la cancellazione del vincolo già adottata nel 2003. La nuova giunta ha preso atto delle richieste delle associazioni e del bisogno di semplificazione di tutte le imprese. Ne siamo soddisfatti,  anche perché questo balzello non serviva a migliorare il controllo del territorio o contrastare l’illegalità.
Un esempio concreto? In tutti gli altri Comuni, che da tempo hanno abolito l’azionamento macchinari, proseguono senza problemi  i controlli e i sequestri sui macchinari di imprese irregolari. Che altro serve come conferma?”

 

 

 

 

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