Sulle pesanti criticità che penalizzano la viabilità statale sulla Montagna P.se con pesanti ripercussioni sulle imprese e i cittadini,  l’Area territoriale Montagna P.se di CNA Toscana Centro, presieduta da Lorenzo Mucci, ha inviato una richiesta di intervento urgente firmata anche dal Presidente di CNA Toscana Centro Emiliano Melani,  al Presidente della Regione Eugenio Giani, agli Assessori regionali a Infrastrutture e Economia Stefano Baccelli e Leonardo Marras e per conoscenza al Sottosegretario di Stato Sen. Patrizio La Pietra, agli onorevoli Mazzetti, Zucconi, Furfaro, ai consiglieri regionali del territorio , ai Sindaci dei Comuni di S. Marcello Piteglio, Luca Marmo, del Comune di Abetone Cutigliano  Gabriele  Bacci ed all’AD di ANAS Claudio Andrea Gemme.

“Recentemente è stata riaperta al traffico la Strada Statale 66, riportando parzialmente alla normalità il flusso da e verso il nostro territorio – si legge nella lettera – e malgrado l’apprezzamento per l’impegno profuso dei tecnici e degli operatori, spesso costretti a lavorare in condizioni difficili, dobbiamo con franchezza evidenziare che la situazione complessiva della viabilità rimane altamente preoccupante soprattutto nei periodi estivi ed invernali in concomitanza con l’aumento dei flussi turistici, con tempi di attesa proibitivi ed insostenibili per tutti gli utilizzatori dell’infrastruttura stradale.

Le strade statali 66 e 12, assi fondamentali per la mobilità e per l’economia della Montagna Pistoiese, presentano ancora almeno sette impianti semaforici per circolazione a senso unico alternato, una frana a valle della sede stradale nel Comune di San Marcello Piteglio, ponti con barriere new jersey e numerosi tratti soggetti a dissesto. Alcune di queste criticità sono presenti da oltre sei anni e con forte rischio di crollo della sede stradale (zona Popiglio, al confine con la Provincia di Lucca), senza che ad oggi si sia registrato un piano organico di manutenzione straordinaria, né un atto formale di programmazione degli interventi da parte dello Stato o degli enti preposti. Una vera impresa raggiungere il nostro territorio!

Tutto questo, di fatto rende molto difficoltoso raggiungere questo territorio e la mancanza di una risposta strutturale e centralizzata rischia di aggravare ulteriormente l’isolamento della Montagna Pistoiese, con gravi ricadute su imprese, occupazione, servizi essenziali e coesione territoriale.

“L’area della Montagna P.se è fatta di aziende, circa 1.100 protagoniste in alcune fondamentali filiere produttive, che investono e si innovano ma si ritrovano inserite in un contesto di gap di competitività materiale ed immateriale e quindi a parità di caratteristiche con un’incidenza molto più rilevante di costi fissi e variabili”. Di qui, la richiesta di un interventi urgenti per contrastare anche il costante processo di spopolamento e di impoverimento in atto.

L’Area della Montagna P.se di CNA Toscana Centro pur consapevole delle competenze, ma convinta del fondamentale ruolo dell’Amministrazione Regionale avanza quindi precise richieste e interventi non più rinviabili: 

  • mappatura e ricognizione centralizzata criticità delle SS66 e SS12 con contestuale individuazione dei necessari interventi di riqualificazione;
  • studio di fattibilità e cronoprogramma interventi di riqualificazione;
  • stanziamento di risorse adeguate per la messa in opera degli interventi di manutenzione straordinaria e di messa in sicurezza previsti;
  • coordinamento centralizzato, in unico processo condiviso insieme a tutti gli stakeholders territoriali, di ANAS, Ministeri e Regione Toscana

“Le istituzioni locali – conclude la lettera – stanno facendo il possibile con mezzi e risorse limitate, intervenendo con tempestività sulle numerose frane ultimamente sempre più frequenti, cercando di evitare la chiusura della viabilità locale per limitare i danni ad imprese e cittadini.  Ma la situazione ad oggi non è più sostenibile e rinviabile e auspichiamo che queste richieste vengano accolte come contributo collaborativo per migliorare le condizioni di vita e di lavoro di migliaia di cittadini e di tutte le imprese del territorio”.