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Cna e Cna World China gettano un ponte tra comunità orientale e italiana. Grande partecipazione al primo vertice istituzionale e imprenditoriale per il futuro del distretto ospitato nell’impresa “Andrea & Yaoli”

Il presidente Cna Bettazzi con il Governatore della Toscana RossiPrato (8.04.2015) – Oltre 180 imprenditori cinesi e italiani hanno gettato oggi un ponte, concreto, verso l’integrazione, la legalità, la crescita economica e le prospettive di sviluppo di tutto il distretto pratese grazie all’iniziativa “Cna World China 2.0 Percorsi di imprese consapevoli” della Cna di Prato.

Per la prima volta infatti un’azienda cinese – la ditta “Andrea e Yaoli” di proprietà del vicepresidente Cna Wang Liping – si è trasformata in vetrina spalancando le porte ad un evento pubblico che ha coinvolto istituzioni, autorità, forze dell’ordine, consolato cinese, enti di controllo, Asl, liberi professionisti e giornalisti. E’ la prima volta che accade, in Italia.

Tra gli ospiti intervenuti, il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, Il responsabile del progetto “Lavoro Sicuro”, Renzo Berti, il console cinese Wang Fuguo, l’assessore del Comune di Prato Daniela Toccafondi, il Prefetto Maria Simonetti 

Wang Liping sul palco Come sottolineato dal Presidente di Cna Prato, Claudio Bettazzi, e dal  presidente di Cna World China, Wang Liping –  che hanno fortemente sostenuto questo percorso negli ultimi anni –  “scegliere un’impresa cinese in questa occasione era importante per lanciare un segnale di cambiamento nei rapporti tra la comunità cinese e quella italiana e per riconfermare l’impegno costante e il lavoro quotidiano di informazione e affiancamento che crediamo sia fondamentale per portare le imprese cinese all’emersione e all’integrazione. L’intento dell’evento è quello di far toccare con mano anche uno spaccato diverso di questo mondo,  uno spaccato di Imprese consapevoli, appunto  di aver intrapreso un percorso, quello di un non ritorno verso il proprio  paese, quello di una comunità  che vuole mettere qui le proprie radici, vuole pagare le tasse  e come tutti gli imprenditori vorrebbe pagarne magari  meno per reinvestire risorse nella propria attività  di impresa, che vuole vedere  crescere qui i propri figli, vederli laureati nelle nostre Università,  vederli fidanzati con i nostri figli, vederli lavorare anche nelle aziende italiane.  Crediamo che questo sia il sogno di ciascun cittadino, che migra da un paese all’altro, nella speranza di trovare un luogo dove essere accolto e sentirsi finalmente a casa.

Alcuni dati:

Dal 2013 CNA World China è cresciuta da 70 a oltre 260 soci, dei quali circa 160 hanno aderito al Patto per la sicurezza e hanno intrapreso questo percorso costruito insieme alla Regione Toscana, agli enti, alla Asl e alle altre autorità pratesi.

In questi due anni oltre 300, tra imprenditori e dipendenti, hanno frequentato le attività formative obbligatorie per legge e non organizzato dall’agenzia  Sophia, partendo proprio dal primo circolo di studio per la cultura della legalità tenuto con l’Associazione del Commercio Italo Cinese, nel 2012.

Ad oggi hanno aderito al Patto per il lavoro sicuro oltre 160 imprese e tutte queste sono state visitate da tecnici CNA per effettuare un primo check up di analisi sulla situazione di ingresso iniziale nel “PATTO” e capire cosa devono eventualmente fare per essere in regola con le normative vigenti.

La Platea 1CNA ha poi elaborato un primo report sui bilanci di campione di 25 aziende, settore pronto moda, tutte società di capitale per vedere alcuni indicatori, che saranno oggetto di ulteriori approfondimenti nel prossimo futuro:

  • Queste aziende hanno un valore della produzione di circa 59 mln di euro, con un fatturato medio aziendale di circa 2,360 mln € (di cui 60% in Italia e 40% estero) e leggermente inferiore alla media di fatturato registrato nel 2012 dall’analisi dei bilanci delle società di capitale del settore manifatturiero iscritte CCIAA Prato che era di 2,7 mln €
  • Impiegano 145 addetti, di cui il 23 % italiani, con una media di 5,8 addetti per azienda, dimensione media più alta di quella registrata dall’ISTAT nel 2014 (sul censimento industria e servizi dati 2011) dove il dato evidenziava una dimensione media delle imprese toscane di 3,2 addetti per unità locale e di 3,4 in Italia
  • Hanno un utile lordo medio di oltre 43.000,00 € (più alto della media di utile lordo del 2012 calcolato sui bilanci delle 1614 società di capitale del manifatturiero iscritte CCIAA Prato, di circa 25.000,00 €) di cui oltre la metà, come tutte le altre imprese, viene destinato alla tassazione
  • Nel 2013 hanno effettuato una media di investimenti di 100.000 € ad azienda

La Platea 2I punti strategici di CNA e CNA WORLD CHINA

1. EMERSIONE

In questi due anni – proseguono Bettazzi e Wang Liping – ci siamo impegnati per portare a conoscenza i nostri imprenditori Cinesi dell’assoluta necessità di attivarsi per un percorso che porta dall’illegalità alla legalità. Il fenomeno non riguarda l’intera platea delle aziende cinesi, tuttavia anche le imprese italiane malgrado siano molto attente alle normative,  hanno molti problemi ad ottemperare alla marea di leggi, norme e interpretazioni e questa difficoltà aumenta se pensiamo alle imprese cinesi che scontano anche il fatto di non conoscere bene la lingua, i meccanismi, o enti e associazioni professionali ai quali affidarsi per la gestione delle proprie imprese.

2. RETE DI AZIONE CON ISTITUZIONI

Dopo i drammatici fatti del 2013,  la Regione Toscana ha giustamente predisposto un piano straordinario di controlli sul territorio e noi abbiamo proposto al Presidente Rossi di predisporre un vero e proprio PATTO PER IL LAVORO SICURO  fra le imprese Cinesi  e la Regione Toscana, affinché si potesse da un lato, impegnare  le nostre  imprese ad attivare un percorso di legalità,  dall’altro impegnare la Regione ad iniziare i controlli dalle aziende che operano nel sottobosco dell’illegalità. Oggi gli esiti  sono molto soddisfacenti e  possiamo dire che questo è un chiaro esempio di come, quando  la politica decide di lavorare insieme al mondo imprenditoriale per risolvere temi e problemi concreti, i risultati sono ottimi e non si fanno attendere.

3. ESIGENZE DI OGNI SINGOLO SOCIO

CNA WORLD CHINA ha lavorato sulle esigenze di ogni singolo associato, e dei 262 soci attuali, oltre 160  imprenditori cinesi hanno già aderito al programma di emersione, sia attraverso il patto di fiducia che tramite il pre-patto. E molti altri stanno seguendo questo esempio.  Questo non è un successo qualsiasi ma una cosa straordinaria che la CNA di Prato ha cercato, voluto, realizzato. Molti di questi soci imprenditori hanno apprezzato il nostro impegno sia per l’accompagnamento e l’assistenza alle aziende sul patto di fiducia sia per aver trovato,  dentro l’Associazione, tutti i servizi necessari alla gestione e al rispetto degli adempimenti.

Per coordinare al meglio le attività degli imprenditori di nazionalità cinese:

  • abbiamo dedicato la nostra sede di Via Rimini all’assistenza delle imprese aderenti a CNA WORLD CHINA;
  • collaboriamo con due interpreti di nazionalità cinese presenti presso la sede;
  • sono presenti collaboratori esperti della Comunità cinese che tutti i giorni visitano le imprese che aderiscono al patto di fiducia e alla nostra organizzazione;
  • Abbiamo stipulato accordi con professionisti per i controlli sulla sicurezza.

La strada però è ancora lunga. E ora dobbiamo guardare avanti.

PROPOSTE CONCRETE PER IL FUTURO:

1)    Semplificazione normativa

2)    Sviluppo delle relazioni Italia/Cina

3)    Tutele per proteggersi dalle truffe

4)    Proposta per impianti di videosorveglianza in zone industriali

5)    Realizzazione di strutture abitative

 1. SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA

Ci sono molte aziende cinesi che hanno sete di conoscenza, di informazioni su adempimenti, autorizzazioni, fisco, sicurezza, diritti e doveri. Tutti argomenti sui quali anche un italiano resta spaesato. Abbiamo bisogno di uno Stato più vicino alle imprese al quale chiediamo più trasparenza e meno burocrazia per tutti gli atti amministrativi a cui le nostre imprese sono assoggettate. Insomma la semplificazione di cui tanto si parla ma che stenta a farsi strada nell’operatività di tutti i giorni.

2. SVILUPPO RELAZIONI ITALIA CINA 

Siamo convinti che   la forza organizzativa e lavorativa cinese, insieme alla creatività italiana, possano rappresentare una vera opportunità di sviluppo per il sistema manifatturiero.  Noi siamo interessati allo sviluppo delle buone relazioni fra Italia e Cina per   favorire il Made In Italy e il manifatturiero, anche con la costituzione di società italo cinesi.

 3. TUTELE PER PROTEGGERSI DALLE TRUFFE    

Attorno al mondo delle imprese ruotano interessi e personaggi non sempre limpidi, né professionali, che tentano in ogni modo di approfittare delle difficoltà oggettive per infiltrarsi vendendo falsi documenti, false certificazioni, false autorizzazioni. Un esempio recente, vissuto anche da imprenditori italiani, ha riguardato ad esempio la formazione, con una sorta di “spaccio” di certificati taroccati   rilasciati senza effettuare corsi formativi. In questi casi un’impresa come fa a verificare la veridicità delle cose e come può tutelarsi? Di certo, questo fenomeno va combattuto ed estirpato sia con una informazione diffusa sia collaborando con gli organi preposti e con gli ordini professionali ai quali segnaleremo professionisti, imprenditori, società formative illegali che operano ancora oggi sul mercato. Chiediamo quindi alle forze dell’ordine preposte di svolgere indagini in tal senso e di prendere atto delle nostre segnalazioni per intervenire là dove si annida il malaffare, in  ogni senso.

4. PROPOSTA PER IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA IN ZONE INDUSTRIALI E REALIZZAZIONE DI STRUTTURE ABITATIVE

Particolarmente sentito da cittadini e imprenditori è il tema della disponibilità di insediamenti abitativi e della  sicurezza del territorio che si pone anche e soprattutto per quanto riguarda le aree industriali. Cna ha imprenditori disponibili ad investire su progetti concreti di costruzione di strutture abitative e ha elaborato una proposta per dotare di impianti di videosorveglianza alcune aree produttive e possiamo fin d’ora dichiarare la disponibilità di alcuni imprenditori a contribuire, insieme alle istituzioni, alla realizzazione di queste installazioni. Alcuni esempi in tal senso esistono già in Emilia Romagna, in Sicilia, in Basilicata.

Per questo chiediamo al Comune di Prato di aprire un tavolo di confronto su queste tematiche e a farsi promotore e coordinatore di progetti dettagliati ai quali diamo fin d’ora la nostra adesione.

 

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