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L’Unione Artigianato Artistico e Tradizionale scrive alla Regione. Sul tavolo proposte per salvare un comparto di 20.000 aziende in Toscana

 “La ripartenza delle mostre mercato, un credito di imposta per gli affitti ed esenzione IMU legati alla perdita di fatturato, risorse adeguate a supportare le aziende dell’artigianato artistico, bandi regionali a fondo perduto, autorizzazioni a operare su area pubblica e tariffe calmierate per la partecipazione alla Mostra Internazionale dell’artigianato”.

Come spiega Urbano Corradossi, portavoce dell’Artigianato artistico di CNA Toscana Centro  “in un momento di crisi senza precedenti, sono queste le proposte che la nostra Unione CNA regionale ha  inviato direttamente al governatore Giani per far sentire con forza la voce degli imprenditori del settore.  Viviamo in una condizione di grande fragilità, le attività sono a rischio chiusura e, con loro, si rischia di vedere cancellato il patrimonio culturale di tradizioni e antiche tecniche su cui  è stato costruito lo stesso Made in Italy e l’immagine del territorio toscano nel mondo. Questo non è accettabile e la nostra filiera non è certo marginale per l’economia produttiva, tutt’altro. Basti pensare che in Toscana operano nel settore dell’Artigianato Artistico e Tradizionale più di 20.000 aziende, con un totale di 107.000 addetti e ben 13 differenti settori produttivi; tra queste, 13.000 sono micro imprese con un massimo di 3 addetti; 5.900 imprese occupano dai 4 ai 15 addetti, le restanti 1.300 vedono operare, al loro interno, più di 15 addetti.”

Ecco perché, prosegue Corradossi, “abbiamo un ruolo fondamentale nei distretti territoriali e chiediamo attenzione, tutela e sostegno alle istituzioni locali e nazionali. Le conseguenze prodotte dall’epidemia, sia in termini materiali sia in termini immateriali, sono ingenti, difficilmente stimabili e avranno ricadute anche nel medio periodo. Per questo le migliaia di aziende artigiane che aderiscono a questi mestieri chiedono alla Regione aiuto non solo per salvaguardare le professionalità, l’occupazione e il rilancio delle attività economiche ma anche occasioni di incontro per poter esporre le nostre difficoltà ed entrare nel merito delle proposte che sono chiare e urgenti:  credito di imposta per gli affitti o l’esenzione IMU, legati alla perdita di fatturato,  lo stanziamento di risorse congrue per la difesa della rete delle micro e piccole imprese operanti nel campo dell’Artigianato Artistico e Tradizionale anche attraverso specifici Bandi regionali a fondo perduto. Inoltre in questo periodo di emergenza sanitaria chiediamo di essere autorizzati alla vendita su suolo pubblico, con i tradizionali mercati dell’artigianato, secondo le disposizioni previste per le attività di commercio su area pubblica (mercati rionali) e di poter accedere al bando previsto per gli aiuti a spettacoli viaggianti, ambulanti turistici e di fiere. Infine, in vista della prossima Mostra Internazionale dell’Artigianato è necessaria un’azione per calmierare le tariffe di partecipazione degli artigiani, per garantire una maggiore accessibilità e restituire uno spiraglio di speranza per un futuro che oggi, purtroppo, facciamo fatica a vedere”.

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