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Nasce l’Osservatorio su Prato. Artigianato e industria insieme ad Irpet per il futuro del distretto

Si chiama Osservatorio su Prato e nasce dalla consapevolezza che è assolutamente necessario unire le forze per contrastare la grave crisi derivata dalla pandemia. A costituirlo sono state Confindustria Toscana Nord, CNA Toscana Centro e Confartigianato Imprese Prato con lo scopo non solo di descrivere e analizzare l’esistente – inteso come effetti contingenti della crisi e situazione strutturale del sistema produttivo – ma anche di accompagnare e sostenere l’elaborazione e lo sviluppo di politiche industriali per il distretto pratese.

Per raggiungere questi obiettivi le associazioni si sono avvalse di un partner tecnico prestigioso: l’Irpet, l’Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana, che da sempre segue l’evoluzione economica e sociale del distretto di Prato collocandola nel contesto regionale e nazionale. Il gruppo di lavoro Irpet per l’Osservatorio su Prato è coordinato da Leonardo Ghezzi. La collaborazione di Irpet con le tre associazioni pratesi è stata resa possibile da una apposita delibera del Consiglio regionale-Commissione attività produttive, presieduto dalla consigliera Ilaria Bugetti; contribuiscono ai lavori dell’Osservatorio la Camera di Commercio di Pistoia-Prato, il Centro per l’Impiego di Prato e la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
Fra gli scopi fondamentali dell’iniziativa vi è il massimo coinvolgimento degli imprenditori aderenti alle tre associazioni: per questo motivo non è stato costituito, almeno nella prima fase, un gruppo chiuso di partecipanti, ma si procederà con incontri on line aperti a tutti i soci. Il primo di questi si è svolto la settimana scorsa, con l’intervento di Leonardo Ghezzi e una partecipazione forte e attiva degli imprenditori. Il dibattito avviato proseguirà nel tempo con ulteriori appuntamenti.
Dai primi dati forniti dall’Irpet emerge il quadro di un distretto vulnerabile per suoi problemi interni ed esterni (dall’indebolimento della filiera alla sua organizzazione, dalla monocoltura nel settore moda ai crescenti problemi di redditività, dalla demografia degli addetti al tema formazione e competenze, dalla pressione della concorrenza alla difficoltà di valorizzare i propri punti di forza) e profondamente provato dalla pandemia, confermando come Prato sia la provincia più colpita della Toscana.
“Se è vero che nessuno si salva da solo – sottolinea il presidente di Cna Toscana Centro Claudio Bettazzi – questo vale ancor di più oggi, perché ci stiamo affacciando alla nuova e delicata fase della ripartenza, che ha bisogno di certezze e capacità di immaginarsi e costruire un futuro diverso per il tessile/abbigliamento. In questo senso, l’Osservatorio rappresenterà uno snodo cruciale per capire chi siamo e dove vogliamo posizionare le nostre aziende e l’intero distretto, ma il rilancio dovrà passare da scelte complesse, come quel passaggio generazionale che ha bisogno di percorsi protetti per potersi realizzare, ed il recupero di una redditività che dovrà contaminare a cascata tutto il settore, per recuperare quella giusta capacità di investimento in grado di restituire attrattività e forza all’intera filiera della moda, pratese e non solo.”

“La tenuta di Prato è un tema importante ben oltre i confini provinciali – commenta il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Francesco Marini -. L‘Irpet ha calcolato infatti che i quasi 8 miliardi di valore aggiunto generati da Prato attivano ulteriori 5 miliardi diffusi nel restante territorio regionale. Una cifra imponente, che nasce da acquisti effettuati da imprese pratesi presso altre imprese toscane. Le attività manifatturiere pratesi comportano necessità di semilavorati e di servizi forniti loro da aziende delle altre province toscane, alimentando così una fetta significativa dell’economia regionale. Anche per questo motivo contiamo sulla massima attenzione delle istituzioni.”

“Mai come adesso appare chiaro – dice il presidente di Confartigianato Imprese Prato Luca Giusti – che continuare a operare singolarmente non è sufficiente per promuovere e gestire interventi volti a rilanciare l’economia del territorio adeguati al difficile momento che stanno vivendo le nostre imprese. L’unitarietà di intenti rappresenta quindi un fattore strategico essenziale in questo senso ma anche un valore che da sempre appartiene al nostro distretto e che ci distingue da altre realtà.

Le difficoltà di Prato sono – potenzialmente – le difficoltà della Toscana, oltre che dell’intero settore moda: un aspetto, anche questo, che le tre associazioni sono decise a far valere nelle relazioni con i decisori pubblici, quando dall’Osservatorio scaturiranno proposte e progettualità per garantire al distretto le condizioni per uscire dalle difficoltà della crisi pandemica e per imboccare la strada di un necessario rilancio. L’Osservatorio concentrerà il proprio lavoro sull’analisi economica generale dello stato del distretto e su aspetti strategici quali la sostenibilità, nella sua rilevanza e nei percorsi per valorizzarne la portata a vantaggio delle produzioni pratesi, e la crescita esponenziale del settore abbigliamento, che per il suo peculiare legame con la comunità cinese rimane un territorio in gran parte inesplorato.

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