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Oltre 120 imprenditori all’Assemblea annuale di CNA TC che entra nella rete delle CNA Hub 4.0 come Digital Innovation Hub

In una sala affollata da oltre 120 imprenditori si è tenuto al Convento S. Domenico di Pistoia l’Assemblea       Annuale di CNA Toscana Centro dedicata a “CNA HUB 4.0 L’INNOVAZIONE E’ IMPRESA” che ha visto la partecipazione dei massimi vertici dell’organizzazione – guidati dalla Presidente Elena Calabria –  del presidente nazionale Daniele Vaccarino, del presidente regionale Andrea Di Benedetto, dell’Assessore regionale alle attività produttive Stefano Ciuoffo, del Sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, del presidente di Unioncamere Toscana Riccardo Breda, del presidente di Cna Industria TC Riccardo Gorgeri, del Direttore IIT CNR Domenico Laforenza e delle massime autorità istituzionali territoriali. Il dibattito è stato coordinato dal Direttore generale CNA TC Cinzia Grassi.

L’evento si è aperto con il racconto di Storie di Successo di 4 imprese associate – STILFLEX srl, CAVALLO snc, TESSITURA L.M. e OFFICINA SIGNORINI GENNARO & C snc – narrate direttamente dai imprenditori che, grazie all’innovazione, hanno vissuto un punto di svolta ottenendo risultati di grande successo produttivo e imprenditoriale.

Con l’Assemblea CNA TC ha siglato la propria adesione al nuovo Network nazionale CNA HUB 4.0 grazie diventando così, insieme ad altre 50 CNA territoriali sparse in tutta Italia, un DIGITAL INNOVATION HUB, cioè realtà in grado di garantire a tutte le piccole e medie imprese una piattaforma operativa, nuovi strumenti e una squadra di esperti capaci di affiancare le imprese e di trasmettere loro nuovi strumenti e conoscenze nella sfida del 4.0.

Come spiegato dalla Presidente ELENA CALABRIA, “il Network CNA HUB 4.0 nasce da anni di attenzione e di lavoro che abbiamo dedicato alla rivoluzione digitale e scaturisce dalla spinta che rappresentano le opportunità introdotte attraverso Impresa 4.0 che per la prima volta ha fornito una leva decisiva per entrare nella quarta rivoluzione industriale, colmare il gap tecnologico e proiettare gli artigiani e le piccole imprese nell’economia del futuro. Cna è da sempre attenta ai bisogni delle imprese e intende essere loro partner anche in questa importante partita. Se è vero che la trasformazione digitale è un incentivo per le imprese a ripensare in chiave 4.0 i processi produttivi, elaborare nuovi modelli di business, riorganizzarsi e riqualificarsi, è anche vero che le pmi non possono fare tutto da sole. Serve uno Stato “amico” che crei un terreno favorevole in cui sia naturale fare impresa, e non sia un’impresa piena di ostacoli come abbiamo denunciato attraverso la campagna nazionale “impresesensibili” in cui alcuni video che hanno visto migliaia di like e condivisioni abbiamo spiegato tutte le difficoltà del fare impresa: fisco, burocrazia, ritardi nei pagamenti, abusivismo, tra le altre. Dobbiamo lavorare tutti per migliorare la competitività dei nostri sistemi economici, ma ognuno deve fare la propria parte, e se gli imprenditori investono, ci aspettiamo che altrettanto venga fatto dai nostri Governi e amministratori nazionali e locali. Ad un anno dal varo del piano Industria 4.0, i dati del Politecnico di Milano ci dicono che è un mercato che vale 2,4 milioni di euro ed è cresciuto nel 2017 di + 30%. E’ aumentata la conoscenza delle misure messe a disposizione e oltre il 55% ha già realizzato soluzioni di impresa 4.0. Nel mondo artigiano in particolar modo sono state molto apprezzate le misure relative all’iperammortamento (68% dei 1000 intervistati da CNA), e al credito di imposta per attività di RS (57% del campione).Ecco perché, auspicandoci che le risorse per la rivoluzione 4.0 vengano potenziate e incrementate, attraverso il progetto CNA HUB 4.0 intendiamo attivare sul nostro territorio tutte quelle opportunità di digitalizzazione e innovazione a cui le piccole e medie imprese sono interessate. Il progetto Digital Innovation Hub Cna offre garantisce tutto questo, aiutando le imprese a comprendere i propri fabbisogni, attivando la rete qualificata di fornitori di tecnologie abilitanti, le proprie professionalità interne, e le necessarie relazioni con il mondo dell’università e della ricerca. E con la forza di CNA e delle imprese, siamo sicuri che questa sfida potrà essere vinta”.

D’altro canto, come sottolineato dal Presidente nazionale DANIELE VACCARINO, “i nostri imprenditori hanno già le carte in regola per affrontare da protagonisti questo passaggio chiave dello sviluppo. La ricchezza di questo Paese sta nelle piccole e medie imprese: sono il cuore della nostra economia e sono pmi che innovano. Le istituzioni, nuovo Governo in testa, devono prenderne atto perché se l’Italia è al secondo posto in Europa come Paese manifatturiero è merito anche di questo modello produttivo. Ecco perché, mai come oggi, servono sia strumenti nuovi e concreti, adatti alle dimensioni delle nostre aziende, sia collegamenti operativi e fattivi tra il mondo delle imprese e quello della ricerca. E bisogna superare l’idea che “piccolo” non sia innovativo, perché come dimostrato dall’ultima indagine di CNA E COTEC su un campione di 1000 imprese artigiane, oggi la realtà completamente differente e se ci sono due limiti veri segnalati dalle imprese nell’attività di innovazione tecnologica, sono l’assenza di agevolazioni e la carenza di mezzi finanziari. Due lacune sulle quali intendiamo lavorare intensamente a tutti i tavoli istituzionali per far capire che la ripresa e il rilancio del Paese passa proprio attraverso l’innovazione nelle piccole e medie imprese. Per competere in un mondo globalizzato è chiaro che CNA è in prima linea, oggi anche attraverso CNA HUB 4.0, per sostenere le pmi attraverso un sistema  e una squadra che metterà a disposizione azioni ed esperti per declinare 3 parole chiave di questo processo di crescita:  formazione, conoscenza delle tecnologie innovative e accesso a tutte le risorse disponibili, bandi e finanziamenti pubblici, mirati a modernizzare le aziende”.

Come precisa inoltre Riccardo GORGERI, presidente di CNA Industria CNA TC: “le pmi devono costantemente confrontarsi con la feroce concorrenza dei mercati nazionali e internazionali, dove i competitors spesso sono aziende di maggiori dimensioni: inoltre esse hanno la necessità di essere sempre al top dal punto di vista organizzativo e della dotazione tecnologica. Le imprese dovranno acquisire le competenze necessarie per collaborare in maniera positiva con il mondo della ricerca, superando le diffidenze reciproche. Da questo punto di vista CNA HUB 4.0 è lo strumento che consente di agevolare i processi di innovazione e di trasferimento tecnologico, ma è necessario anche che le istituzioni, Regione in testa, facciano uno sforzo per sostenere gli investimenti, semplificare i bandi di finanziamento  e definire strumenti davvero ritagliati sulle esigenze delle pmi”.

L’INDAGINE CNA SULL’INNOVAZIONE NELLE PMI

Che le piccole e medie imprese siano impegnate in prima linea nei processi di innovazione, infatti, è confermato anche dall’ultima indagine che CNA ha sviluppato insieme alla fondazione Cotec su un campione di 1000 imprese distribuite in tutta Italia per capire il livello di modernizzazione delle pmi.

E’ emerso che tra il 2014 e il 2016 le imprese innovative sono state circa il 42% del campione, con punte di eccellenza tra quante forniscono servizi alle imprese (52,7%) e nelle imprese con oltre dieci dipendenti (50,4%). Performance raggiunte nonostante l’assenza o quasi di collaborazione tra imprese da una parte, centri di ricerca pubblici e università dall’altra. Una collaborazione addirittura nulla nel Mezzogiorno. Dall’indagine risulta che, nel triennio, ha introdotto innovazioni di processo il 37,5% delle imprese con picchi del 48% nel manifatturiero e del 56,3% nelle attività con oltre dieci addetti.

Il 79,9% delle imprese innovatrici ha agito sui processi di produzione mentre il 47,1% sono le imprese che nel triennio 2014/2016 hanno introdotto innovazioni organizzative o di marketing, con punte del 51,1% nei servizi alle imprese e del 69,7% nelle imprese con oltre dieci addetti. Inoltre, l’acquisto/leasing di macchinari, attrezzature e software primeggia nella tipologia d’investimenti, con picchi nel manifatturiero, ed è innovativo il 30% delle imprese già impegnate nella trasformazione in chiave 4.0.

Il problema però, rileva la CNA resta il fatto che, come si evince sempre dall’indagine, chi innova lo fa sulla propria pelle e in assenza di supporti pubblici o risorse. Su 1000 imprese intervistate la maggior parte di imprese innovatrici, in sostanza, non hanno ricevuto nessuna forma di aiuto pubblico. Solo il 12,6% dichiara il contrario con picchi del 17,6% nel settore manifatturiero, del 27,8% tra le imprese con oltre dieci dipendenti e del 16,3% nel Mezzogiorno.

 

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