Contoterzi tessile di Cna e Confartigianato: Recuperare redditività

 

Riunione del contoterzi tessile di Cna e Confartigianato: “Con i primi spiragli di ripresa vengono al pettine le lacune nella capacità produttiva della filiera. Occorre aprire una nuova stagione di confronto coi committenti per non ripetere gli errori del passato”.

Riaprire relazioni costanti e stabili coi committenti per affrontare in modo collaborativo le problematiche relative al rilancio del tessile. Ma, innanzitutto, una priorità: restituire adeguati margini di redditività alle imprese che lavorano in conto terzi, per fermare l’emorragia di capacità produttiva del distretto che mostra già segni di affaticamento di fronte alla ripresa degli ordini.
Questi i temi principali emersi in occasione della recente incontro dei Presidenti delle categorie tessili conto terzi di Confartigianato e Cna.

“Recuperare redditività è una questione prioritaria per la sopravvivenza delle aziende che sono riuscite a resistere alla crisi del settore – dicono Lido Lascialfari presidente dei tessitori Confartigianato e Roberto Fabbri presidente di CNA Federmoda – Il problema non è più solo una questione limitata al conto terzi tessile ma è diventata una questione di rilevanza generale, di tutto il distretto pratese e dell’economia del nostro territorio.”

“Da un lato – affermano i due presidenti – occorre rimettere mano ai compensi di lavorazione, ormai fermi da decenni mentre sono andati aumentando i costi, primo fra tutti quello dell’energia elettrica, ma anche il costo della manodopera (soprattutto per effetto del cuneo fiscale).

Altre risorse si possono e si devono trovare da un’ottimizzazione dell’organizzazione produttiva che deve scaturire da relazioni diverse e più mature tra committenti e terzisti. In questi anni difficili, ai morsi della crisi, si sono infatti aggiunti i comportamenti scorretti di alcuni committenti che hanno cercato di scaricare il recupero di competitività tutto sulle spalle dei terzisti, alla ricerca esclusiva dell’appalto al minor prezzo in assoluto. E’ inutile poi dichiarare che ci sono gli ordini ma non ci sono le filature o le tessiture per eseguirli, se non si fa uno sforzo tutti insieme al fine di mantenere almeno l’eccellenza rimasta.

Oggi che si avvertono spiragli che possono far pensare a un rilancio di ciò che è rimasto del nostro distretto, e finalmente premiare chi ha creduto nella nostra città, occorre mettere fine a questi atteggiamenti che hanno contribuito ad affossare il nostro sistema produttivo e aprire una stagione nuova di sviluppo nel segno di una imprenditorialità più accorta e lungimirante. Anche perché unendo le competenze delle due parti non potranno che ottenersi prodotti qualitativamente sempre migliori. Il tutto tenendo in considerazione anche le opportunità offerte dai recenti strumenti normativi nazionali e di incentivazione regionale previsti a sostegno delle reti di impresa”.

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