INVITIAMO LE IMPRESE INTERESSATE ALL’OPERATIVITA’ DEL SISTRI DAL PROSSIMO 03 MARZO A CONTINUARE AD UTILIZZARE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE I TRADIZIONALI SISTEMI CARTACEI (registro carico-scarico/formulari ecc..) IN QUANTO:
– fino al 1/8/2014 continuano ad applicarsi SOLO le sanzioni relative alla classica documentazione cartacea esistente prevista dal decreto 152/2006 e non quelle relative al SISTRI;
– l’entrata in vigore del 03 marzo era subordinata all’emanazione di un Decreto di semplificazione delle procedure del quale non rileviamo nessuna traccia.
Per questo motivo vi chiediamo di segnalare ai nostri uffici eventuali problematiche che le aziende interessate, in regola solo con gli adempimenti cartacei, dovessero incontrare da parte dei trasportatori o gestori in modo da poter intervenire direttamente.
IL RIEPILOGO
Partiamo da un breve riepilogo dell’attuale panorama normativo di questa odissea tipicamente italiana iniziata nel dicembre 2009 contraddistinta da vari interventi legislativi ed altrettante inchieste giudiziarie.
La legge 125/2013 ha convertito il decreto 101 confermando l’avvio dell’operatività del SISTRI in due date diverse a seconda dei soggetti obbligati:
dal 1/10/2013:
– per enti e imprese che raccolgono e trasportano rifiuti speciali pericolosi a titolo professionale,
– per enti o imprese che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti urbani e speciali pericolosi,
– per i nuovi produttori che trattano o producono rifiuti pericolosi,
– per i soggetti a cui sono affidati i rifiuti nel trasporto intermodale.
dal 3/3/2014:
– per produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi,
– per i produttori iniziali che trasportano i propri rifiuti pericolosi, iscritti all’Albo Gestori sia ai sensi dell’articolo 212 comma 8 sia in categoria 5,
– per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi che effettuino solamente operazioni di deposito preliminare “D15” e messa in riserva “R13”, all’interno del luogo di produzione, anche per queste operazioni,
– per i Comuni e le imprese di trasporto dei rifiuti urbani della Regione Campania.
Ricordiamo inoltre che la stessa legge prevede che, nei dieci mesi successivi al 1/10/2013, ossia fino al 1/8/2014, i soggetti interessati dovranno utilizzare il SISTRI, continuando però a compilare la classica documentazione cartacea preesistente prevista dal decreto 152/2006 (registri carico/scarico,formulari di identificazione rifiuti,Mud) applicandosi SOLO le sanzioni relative ai suddetti adempimenti e non quelle relative al SISTRI.
Tenuto conto dell’avvicinarsi della data del 3 marzo prossimo, in cui dovrebbero, allo stato attuale, entrare nell’operatività del SISTRI anche i produttori di rifiuti pericolosi senza distinzione di numero di dipendenti, ricordiamo che a dicembre si dovevano concludere le verifiche effettuate dalla Commissione di collaudo istituita a proposito. Gli esiti di queste verifiche, al momento, non sono stati resi noti da parte del Ministero. Dalle segnalazioni però che abbiamo raccolto in questi mesi di operatività per trasportatori e gestori, risultano confermate le forti inefficienze e criticità del sistema da sempre denunciate dalla nostra Associazione. Non risulta pervenuto nemmeno lo specifico Decreto Ministeriale che doveva essere emanato entro il 3/3/2014 per procedere alla semplificazione del SISTRI, alla luce delle proposte delle associazioni rappresentative degli utenti.
LE PROPOSTE DI PROROGA. LE ULTIME NOVITA’
Esprimiamo la nostra soddisfazione per la decisione, adottata dalla commissione Ambiente della Camera, presieduta dall’onorevole Ermete Realacci, di chiedere al governo un intervento risolutivo sul Sistri, prorogandone per ora le scadenze e la sospensione delle sanzioni. Nell’ambito del parere sul Decreto Milleproroghe, la commissione ha rilevato che l’operatività del Sistri sta determinando pesanti conseguenze sulle imprese in termini di costi, difficoltà e rallentamenti insostenibili nella gestione dei rifiuti, determinando il rischio di uno totale paralisi dello smaltimento, con pesanti ricadute sulla tutela dell’ambiente. Ha chiesto, di conseguenza, l’introduzione di “una proroga dal 3 marzo 2014 al 1° gennaio 2015 dell’operatività del Sistri prevista per i produttori di rifiuti”. Questo, “al fine di verificare anche i risultati dell’impatto economico e organizzativo sulle imprese che già sono obbligate ad aderire al Sistri e di risolvere le persistenti disfunzioni e le problematicità del sistema, evitando di provocare ulteriori danni al mondo imprenditoriale italiano”. Infine, la commissione Ambiente della Camera ha invitato il governo a prorogare la sospensione delle sanzioni Sistri fino al 30 giugno 2015 mantenendo gli obblighi cartacei, che già garantiscono la tracciabilità dei rifiuti gestiti dalle imprese.Ci auguriamo che vengano recepite le sollecitazioni della commissione Ambiente di Montecitorio, che finalmente ha messo in luce le criticità tecnologiche e procedurali del Sistri, denunciate dalla CNA fin dalla sua istituzione. La Terra dei Fuochi non l’hanno creata gli artigiani. Non è con il modello Sistri che si combattono le ecomafie, bensì con un sistema efficiente in grado di tutelare le imprese che operano correttamente e con un presidio del territorio che contrasti degli inquinatori attraverso controlli sostanziali e non sugli adempimenti formali burocratici.
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