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Luca Santi: Nella Piana la ripresa c’è, ma ha bisogno di sostegno

scritto da Andrea Capecchi su Report Pistoia

“Nell’ultimo semestre si sono manifestati segnali incoraggianti di ripresa in tutto il distretto produttivo della Piana, l’export è tornato a crescere e si registra un moderato ottimismo da parte degli imprenditori”.

“Tuttavia, per poter parlare di una reale uscita dalla crisi è necessario che questi elementi positivi siano incoraggiati, sostenuti e aiutati dalle istituzioni regionali e territoriali, perchè le aziende non vengano nuovamente lasciate sole, ma agevolate con opportune politiche di sviluppo”.

È questo, in sintesi, il giudizio espresso sullo stato attuale dell’economia nel distretto della Piana da Luca Santi(nella foto a destra), imprenditore aglianese del settore tessile e presidente dell’Area di Montale, Montemurlo, Agliana e Quarrata per Cna Pistoia. Titolare, come la maggior parte dei colleghi imprenditori, di una piccola azienda che opera nella lavorazione delle fibre tessili, Santi ha sottolineato la centralità e il ruolo fondamentale delle piccole e medie imprese nel distretto produttivo della Piana, composto in larghissima maggioranza da imprese a conduzione familiare e a forte radicamento territoriale.

“Le Pmi costituiscono l’ossatura del distretto – ha affermato – e i recenti segnali provenienti dall’economia, anche se non hanno mutato drasticamente lo stato delle cose, hanno però dato alle imprese un rinnovato vigore e la consapevolezza di poter finalmente riemergere da una crisi che, soprattutto nei settori del mobile e del tessile, ha portato alla chiusura di decine di aziende e alla conseguente perdita di posti di lavoro. Gli imprenditori si sono dovuti caricare gli oneri di una situazione in alcune fasi molto difficile, cercando al contempo di puntare sull’innovazione e sugli investimenti per poter competere in un mercato sempre più aperto e globale. Una trasformazione necessaria, che can continua a incentivare con le sue numerose iniziative per la digitalizzazione, lo sviluppo tecnologico e il marketing aziendale”.

Ma gli sforzi compiuti potrebbero risultare vani se mancherà il fondamentale supporto degli enti pubblici e delle istituzioni per aiutare le imprese a intercettare la ripresa. Secondo Luca Santi sono tre le azioni da intraprendere al più presto per sostenere la crescita. In primo luogo, lo sblocco dei fondi rotativi della Regione Toscana, ovvero contributi a tasso zero erogati dalla Regione per la copertura, fino a un tetto massimo del 60%, degli investimenti compiuti dalle aziende in tecnologia, sicurezza e formazione del personale.

A seguire, l’avvio di progetti condivisi con istituzioni e associazioni per rendere più appetibile il territorio della Piana dal punto di vista delle infrastrutture e della viabilità. Poi un generale miglioramento dei servizi della pubblica amministrazione, con una burocrazia più rapida e snella e un sistema di tassazione che sia equo, unificato per tutti i Comuni e non punitivo nei confronti delle Pmi che mandano avanti l’economia del distretto. Su questo aspetto le parti sono ancora distanti: più volte, infatti, le aziende associate a Cna hanno sollecitato a gran voce “un taglio dell’Imu sulle imprese con il pagamento di cifre ragionevoli e una completa rimodulazione della Tasi”, imposta ritenuta troppo esosa e accusata di creare squilibri e disparità di trattamento a seconda dei diversi Comuni.

Quale, infine, la strada migliore da percorrere? Per Luca Santi “è ormai finito, spazzato via dalla crisi, il tempo dell’individualismo in campo aziendale, soprattutto nel mondo delle Pmi. Oggi è necessario fare rete, lavorare con la medesima unità d’intenti a progetti di respiro intercomunale, coinvolgere aziende, istituzioni e associazioni del territorio per portare avanti insieme progetti di sviluppo a beneficio dell’intero distretto e delle sue comunità”.

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