ASSEMBLEA CNA PENSIONATI TOSCANA CENTRO – “Ancora tante criticità per il sistema sanitario toscano”. Presentato il Progetto CNA “Salute in rete”

6 Punti di Alta Tecnologia saranno attivati nelle sedi CNA per supportare e rendere autonomi pensionati, cittadini e immigrati in difficoltà nell’accesso ai servizi online erogati dalle p.a. e dal Servizio sanitario toscano

Da un lato, una riforma della sanità regionale che tenta di cogliere tutte le opportunità in termini di risorse, messe sul piatto dalla Missione 6 Salute del PNRR. Dall’altro, le criticità ancora presenti he colpiscono soprattutto i soggetti anziani e più fragili che vedono messe a dura prova il sistema del welfare, del  diritto alla salute e dell’assistenza territoriale.

Ad accendere i riflettori su tutti i temi scottanti connessi alla sanità territoriale,  e a presentare “Salute in rete” il primo progetto con cui CNA supporterà gli anziani attivando 6 punti di alta tecnologia per la gestione delle pratiche sanitarie online, è stato il Presidente di CNA Pensionati Toscana Centro, Luciano Bartolotti, in apertura del convegno “Sanità Territoriale: quale futuro. PNRR Missione 6 Salute. Tra emergenza e prospettive” tenutosi in occasione dell’Assemblea di CNA Pensionati Toscana Centro che con oltre 10.000 associati è la quarta organizzazione a livello italiano.

A tracciare il quadro della situazione della sanità toscana, alle prese con riforme frutto del PNRR e per tentare di dare risposte alle criticità segnalate dai pensionati iscritti a CNA, sono state voci della Regione Toscana, della Asl e delle varie Società della Salute come Simone Faggi (Presidente Società della Salute Area Pratese), Alessio Torrigiani (Presidente Società della Salute Valdinievole),  Dott. Daniele Mannelli (Direttore SOC Governo Area Convenzionati e Coordinatore Sanitario Zona Pistoiese) e Dott.ssa Monica Marini (Dirigente regionale con funzione di coordinatore dello staff del Direttore (Direzione Sanità, Welfare e Coesione sociale) in rappresentanza dell’assessore regionale Simone Bezzini, in un confronto tenutosi al circolo Arci di Santomato e moderato dal Direttore di CNA Toscana Centro, Cinzia Grassi.

I pensionati si stanno lasciando alle spalle la crisi profonda innescata dalla pandemia – ha esordito Il Presidente dei pensionati CNA Luciano Bartolotti – Pensavamo che da quella situazione la sanità ne sarebbe uscita migliorata, ma ci rendiamo conto che così non è stato, e oggi abbiamo di fronte emergenze e sfide altrettanto pesanti che presuppongono un’attenzione altissima da parte delle istituzioni. Un Paese che invecchia, come dimostrano tutti gli indicatori, dovrebbe poter contare su un welfare all’altezza dei bisogni sociali, ma siamo molto lontani dal questo obiettivo e ogni giorno i nostri associati pagano sulla propria pelle molte emergenze sanitarie, frutto di anni di disinvestimento nella sanità. Quali ? La carenza di medici di famiglia (tra pensionamenti e dimissioni, si calcola che da qui al 2025 ne mancheranno solo in Toscana ben 253), le liste di attesa sempre più dilatate e ormai inadeguate a sopperire alle necessità di esami della popolazione e a garantire percorsi di prevenzione ma al tempo stesso garantire anche un’adeguata copertura di personale medico nei servizi previsti nelle nuove case e ospedali di comunità che possono rappresentare un elemento di attrazione utile a contenere la “fuga” di medici e professionisti legata sia a prepensionamenti che ad allontanamenti volontari verso la sanità privata, a discapito di quella pubblica. Questo – prosegue Bartolotti – per non parlare poi della smobilitazione di presidi sanitari che lasciano scoperti interi territori interni, come accade per la Montagna Pistoiese, delle anomalie legate alla nuove organizzazione del 112 che, in caso di emergenze, prevede l’invio di ambulanze sprovviste di medico a bordo o infermieri, o delle criticità legate alla spinta verso la sanità digitale gestita attraverso smartphone e  APP che, se da un lato rappresenta una necessaria evoluzione, dall’altro impone però uno sforzo istituzionale orientato alla rivoluzione digitale e un percorso di affiancamento della popolazione anziana a questi nuovi strumenti, visto che nelle famiglie di soli anziani, composte da persone di 65 anni e più, ben il 67,4% non sa usare Internet (Istat 2020). Qui il tema diventa quindi molto delicato perchè dalla digitalizzazione passa l’accesso ai servizi attivi come il fascicolo sanitario elettronico, il programma zero code, la prenotazione con ricetta dematerializzata, l’accesso con Pin, le prenotazioni di appuntamenti, la televisita o il ricorso all’identità digitale (SPID). Oggi non è possibile quindi scollegare il tema della salute e della qualità della vita dal tema dell’alfabetizzazione digitale (digital divide). In altre parole, per rendere sostenibile il sistema occorre quindi mettere sul piatto risorse e progetti per consentire a chi ha difficoltà di accesso ai servizi sanitari e pubblici di diventare autonomo”.

Su quest’ultimo punto, CNA Pensionati Toscana Centro intende fare un passo avanti e insieme a CNA Sociale ha varato il progetto “Sanità in Rete”, accolto con favore dalle istituzioni, che prevede l’attivazione di ben 6 Punti di Alta Tecnologia (PAT)  in altrettante sedi CNA Toscana Centro attrezzati con personale formato per l’ascolto e la consulenza per accedere ai servizi online della P.a. e soprattutto ai servizi sanitari regionali. Come spiegato dai vertici di CNA Pensionati Toscana Centro e CNA Sociale, “i PAT saranno attivi e disponibili ad accogliere anziani, personale dedito alla cura delle persone, immigrati e cittadini. L’obiettivo del servizio non è solo mettere a disposizione un luogo attrezzato dove utilizzare i servizi sanitari e della Pubblica Amministrazione on line con il supporto di tutor, ma di rendere autonomi gli utenti così da renderli meno dipendenti da aiuti esterni. Il servizio sarà rivolto a pensionati “analfabeti digitali” ovvero con scarse o nulle competenze di utilizzo di tecnologie di informazione e comunicazione, a care giver e immigrati con scarse competenze tecniche o difficoltà linguistiche, e anche a tutti i cittadini che non posseggono gli strumenti tecnologici per servizi complessi tipo telemedicina.

Grazie a questo nuovo servizio, dunque, CNA contribuirà ad offrire una risposta concreta ad un bisogno evidente di accesso ai servizi online da parte di persone  in difficoltà con le nuove tecnologie, contribuire ad alleggerire la pressione sul CUP telefonico

Il Presidente della SdS Valdinievole, Alessio Torrigiani ha sottolineato come “in Toscana abbiamo professionisti e tecnici di grande valore e in grado di dare risposte e servizi, ma operano in un contesto limitato di risorse messe a disposizione dal Governo nazionale e dalla Regione. A fronte di una società che vive cambiamenti continui e consistenti, sono necessarie riforme e soluzioni adeguate ai tempi che viviamo; la carenza di medici  è evidente ed è stato un errore a livello nazionale non calcolare il fabbisogno necessario per sostituire i pensionamenti dei medici di famiglia . Di contro però, a Pistoia il 118 è stato riorganizzato 10 anni fa e non necessita di ulteriori riforme e il percorso verso la digitalizzazione, dal quale non si torna indietro, vede impegnata la Regione  ad accompagnare i cittadini a questa evoluzione aprendo sportelli in collaborazione con gli uffici postali, il terzo settore, le organizzazioni come CNA che si stanno già attivando perché è sacrosanta la pretesa di garantire le cure e dare risposte e servizi”

Il Presidente della SdS Area Pratese, Simone Faggi, ha precisato come “i tagli nazionali fatti nei decenni precedenti alla sanità hanno creato un depauperamento sistemico delle professionalità e ora si impone la ricostruzione di un nuovo modello di continuità assistenziale a cui i cittadini hanno diritto. Serve quindi un ripensamento, sia in termini strutturali per garantire la diffusione capillare di strutture in grado di alleggerire la pressione sugli ospedali, sia in termini di professionalità visto che nei prossimi 5 anni dovremo andare a garantire servizi nelle nuove strutture che a Prato, grazie al PNRR, stiamo realizzando o già progettando: dalla casa di comunità di Prato Ovest (è in definizione la gara d’appalto), alle case di comunità di Vernio, Vaiano, Poggio a Caiano e Carmignano (quest’ultima sarà inaugurata il 1 luglio), alle due case di comunità nella città di Prato, zona Ferrucci,  e all’interno del Misericordia e Dolce, senza contare gli ospedali di comunità che opereranno sempre all’interno del Misericordia e Dolce e a Narnali. Alla Regione chiediamo quindi uno sforzo ulteriore, anche per incrementare la RSA”.

La dott.ssa Monica Marini, Dirigente regionale con funzione di coordinatore dello staff del Direttore (Direzione Sanità, Welfare e Coesione sociale, ha invece rivendicato il ruolo della Regione come apripista di percorsi sanitari innovativi rispetto a tutte le altre regioni italiane, tracciando il quadro degli impegni assunti dalla Regione, pur a discapito della scarsità di risorse, il DM 77/22 sembra scritto prendendo a riferimento il modello organizzativo sanitario della Regione Toscana; adesso le risorse PNRR serviranno per completare un quadro organizzativo Toscano che, rispetto ad altre regioni, parte dalla rete diffusa di servizi e assistenza territoriale. Non dimentichiamoci poi dell’assunzione di 4.500 sanitari per il periodo Covid, della costituzione dei gruppi USCA di medicina generale che diventeranno UCA – quale nuovo modello organizzativo per rendere disponibili medici e infermieri alle case di comunità – dall’ampliamento del tetto a 1.800 pazienti per ogni medico di famiglia alla creazione di servizi di prossimità che fanno della Toscana l’unica regione in Italia ad oggi che ha raggiunto il tasso del 99% dello smaltimento delle liste di attesa generatesi prima del Covid. La dott.ssa Marini ha inoltre ammesso i problemi organizzativi che si registrano oggi ai CUP, sui quali però sono previsti nel 2023 interventi di potenziamento per rispondere alle esigenze della cittadinanza.

Infine, il dott. Daniele Mannelli, Direttore SOC Governo Area convenzionati e coordinatore sanitario della Zona pistoiese ha precisato gli impegni  e l’incremento dei servizi a cui fa fronte la ASL per rispondere tempestivamente alle esigenze di una società che cambia velocemente, con una popolazione sempre più anziana e sempre più orientata alla cura di patologie croniche. Per questo, la riorganizzazione dell’assistenza passerà sempre più dalla messa a disposizione di team UCA per colmare le assenze di medici generali nelle aree interne e garantire nuovi servizi sanitari in ogni area potenziando anche i servizi diurni.

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