CNA Costruzioni: “Profonda delusione per assenza di risposte dal Governo sul Superbonus. I parlamentari dell’area Prato-Pistoia si muovano, o ci saranno migliaia di cantieri chiusi e un numero impressionante di nuovi disoccupati”

“Prorogare il Superbonus per portare a termine i lavori già avviati e trovare una soluzione immediata per sbloccare i crediti incagliati. In mancanza di queste due risposte da parte del Governo sul Superbonus in legge di bilancio, più di 25.000 cantieri in tutta Italia, di cui diverse migliaia sul nostro territorio, rischiano di non sopravvivere, lasciando senza lavoro un numero impressionante di dipendenti. Rinnoviamo quindi l’appello ai  Parlamentari eletti nella nostra area, chiedendo uno sforzo maggiore e soluzioni concrete. Ora”.

E’ questo l’ultimo e forte appello ai parlamentari dell’area di Prato e Pistoia lanciato dal presidente di CNA Costruzioni Toscana Centro, Riccardo Castellucci – e da tutta la Confederazione nazionale – per scuotere il Parlamento e spingerlo a non scaricare le inefficienze e l’instabilità delle normative sul sistema delle imprese e su migliaia di famiglie coinvolte.

Stando alle ultime notizie di stampa, precisa Castellucci “la manovra ha avuto il primo via liera della Commissione di Bilancio e non contiene la proroga agli interventi del Superbonus. In contemporanea si  ventila un intervento ad hoc all’interno del Milleproroghe sul quale non siamo affatto fiduciosi. Restiamo quindi profondamente delusi dall’assenza di risposte sul Superbonus in legge di bilancio. Senza una proroga limitata nel tempo e circoscritta ai condomini che stanno ultimando i lavori, circa 25mila cantieri non potranno completare gli interventi, con pesantissimi effetti sulle imprese e sulle famiglie e con la prospettiva di migliaia di contenziosi legali, visto che sia le imprese che i committenti non saranno certo in grado di sostenere il peso di enormi costi aggiuntivi per l’ultimazione dei lavori. Siamo molto preoccupati e restiamo allibiti di fronte all’indisponibilità del Governo di definire una exit strategy ordinata dal Superbonus 110%: non dare risposte a questo problema e non fornire valide soluzioni all’emergenza dei crediti incagliati, di fatto, mette a rischio la sopravvivenza della filiera delle costruzioni sulla quale si regge una buona fetta dell’economia locale e nazionale. Ecco perché riteniamo lanciare un ennesimo appello ai parlamentari eletti nelle nostre province, affinché portino la voce delle imprese in Parlamento. Tutto il percorso ad ostacoli che ha caratterizzato la gestione del Superbonus e dei bonus edili negli ultimi anni è l’iceberg contro cui la politica sta scagliando le nostre imprese. Molte aziende hanno i cassetti fiscali pieni e hanno dovuto interrompere i lavori e migliaia di condomini hanno i ponteggi montati e non sanno quando potranno vedere conclusi i lavori. E’ assurdo assistere ad una simile gestione politica del Superbonus, in pieno contrasto con quanto ci chiede l’Europa a suon di direttive che obbligano ogni Paese ad andare verso la riqualificazione energetica, il green e il contenimento dei consumi”. 

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