Crac BTP: le imprese riscuoteranno i crediti al 100%. CNA: “Nuove azioni per rilanciare il settore”

 

 

Andrea VenturiPRATO – Crisi Btp: entro il 2014 i creditori privilegiati, prevalentemente artigiani, saranno pagati al 100% grazie al concordato seguito al crac del gruppo. La notizia –  emersa dall’incontro tra Provincia, rappresentanti della Cna e dal commissario Russotto – non è di poco conto perchè, sottolinea Andrea Venturi, vicepresidente Cna con delega all’edilizia “dà speranza ad un indotto gravemente segnato dalla crisi Btp sulla quale noi,  fin dal 2011, con Provincia e Comune di Calenzano, abbiamo tenuto alta l’attenzione di istituzioni e addetti ai lavori.
L’allarme costante per le imprese coinvolte ha contribuito a giungere in tempi rapidi all’approvazione e all’omologa del concordato, il secondo in Italia, per importo – e siamo soddisfatti di questa soluzione a una vicenda innescata su una crisi già endemica. Il canale di dialogo aperto subito sia con il Tribunale che con le istituzioni  ha permesso di identificare strumenti utili a molte imprese per resistere e reggere la mancanza di liquidità, come ad esempio la possibilità introdotta dalla Regione di ottenere garanzie tramite il prodotto emergenza economia edilizia”.  
Anche per la Provincia, conferma il presidente Gestri, “questo è il risultato di una buona collaborazione. L’impegno sulla vicenda resterà alto e interverremo se ci sarà di nuovo necessità. Del resto, una soluzione positiva non riguarda solo le singole aziende ma il territorio e il suo patrimonio di imprese e professionalità. Si tratta di salvaguardare il lavoro e il sacrificio di tanti. Restare accanto a chi, con coraggio, oggi combatte per mantere in vita la propria attività  è un dovere per le amministrazioni locali”.
In questo caso l’azione congiunta è andata a buon fine, continua Venturi, ma detto questo  “siamo di fronte a uno sprazzo di luce in un orizzonte nero che pesa sul comparto costruzioni. Le cifre sulla crisi edile in Toscana fanno tremare i polsi: dal 2008 hanno chiuso ben 7.500 imprese di cui 5.000 artigiane, con perdita di più di 15.000 dipendenti e a Prato i dati della Cassa Edile dicono che a fronte di 723 imprese iscritte nel 2009 con 3004 addetti siamo scesi a febbraio 2013 ad un attivo di sole 402 ditte con 1311 addetti”. Da questa analisi pesante “siamo partiti per mettere a punto altri progetti da sottoporre alle istituzioni per invertire la rotta. Qualche esempio? Il tema strategico della riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, che va supportata con incentivi mirati a rilanciare gli investimenti pubblici e privati. Su questo fronte negli ultimi mesi abbiamo lavorato con ordini professionali e associazioni al tavolo Prato Sostenibile. Di qui è emerso un documento – presentato a giugno in Comune –  in cui si scandiscono le azioni sulle quali dovranno confrontarsi tutte le forze politiche e sociali per dare risposte concrete al rilancio della città. Altro obiettivo è poi  favorire la qualificazione delle imprese socie con percorsi formativi che stiamo già sviluppando attraverso l’agenzia Sophia, come i circoli di studio sulla green building e progetti aggregativi per proporsi sul mercato con marchi che certifichino al cliente la qualità e  sostenibilità degli interventi di efficientamento energetico”.

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