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Tax Free Day: le imprese lavorano 7 mesi l’anno solo per pagare il fisco

Dopo oltre 216 giorni spesi solo per pagare le tasse, finalmente dal 2 e 4 agosto le imprese di CNA TOSCANA CENTRO che rappresenta i territori di Prato e Pistoia possono iniziare a produrre reddito per se stesse. Ad affermarlo il Tax Free Day, il giorno della liberazione dalle tasse, frutto dell’indagine dell’Osservatorio fiscale CNA che calcola in 135 province italiane la data fino alla quale gli imprenditori devono lavorare, tutti gli anni, per produrre il reddito necessario ad assolvere agli obblighi fiscali e contributivi. Come sottolinea con preoccupazione Elena Calabria, Presidente di Cna Toscana Centro, “quest’anno a Prato e Pistoia le scadenze del Tax Free Day corrispondono al 2 ed al 4 agosto – più o meno come nel 2016 – ma c’è ben poco da festeggiare se si pensa che per più di 7 mesi le aziende non hanno potuto acquisire reddito e che, per effetto della tassazione nazionale e locale, nel 2017 devolveranno in imposte varie il 58,9% (Prato) e il 59,4% (Pistoia) del proprio reddito totale. Solo a ridosso dalle ferie estive, dunque, le pmi possono cominciare a concentrarsi sui propri introiti e sulla propria sopravvivenza”. Il “salasso”, che negli ultimi anni non ha dato segnali di miglioramento, anzi tutt’altro, è frutto della simulazione effettuata dall’Osservatorio politiche fiscali CNA  su un campione di azienda-tipo italiana, con un laboratorio ed un impiegato, 4 operai come addetti e 50.000 euro di reddito d’impresa. “Stando a questa simulazione – prosegue Calabria – possiamo quantificare  che nelle nostre due province, tra tassazione nazionale (Irpef, contributi ecc.), regionale e comunale, le imprese di questa tipologia verseranno oltre 30.000 euro in imposte, e resteranno con un reddito di impresa a fine anno pari a poco più di 20.000 euro, vale a dire circa 1.600 euro al mese, una cifra irrisoria e assolutamente insufficiente a consolidarsi e ad investire sulla propria attività”.

Di qui, ormai non più rinviabili, le proposte che CNA ha già messo da tempo sui tavoli istituzionali per ridurre il peso di un fisco che si dimostra sempre più nemico e “socio occulto” degli imprenditori e dell’economia.

Spiega la Presidente Calabria, “qualsiasi dato si prenda, questo regime fiscale non è più tollerabile per tutto il sistema produttivo, e l’iniqua distribuzione del carico fiscale va a totale svantaggio delle pmi. E’ quindi urgente intervenire su alcuni punti che Cna da molto tempo ribadisce con forza sia a livello territoriale (ad esempio Tari, regolamenti, burocrazia) sia in ambito ministeriale dove le nostre proposte sono chiare. Alcuni esempi: dalla riduzione delle tasse utilizzando le risorse provenienti dalla spending review e dalla lotta all’evasione alla revisione dell’Irpef,  dall’agevolazione sul piano fiscale dei passaggi generazionali a rendere l’Imu pagata sugli immobili strumentali delle imprese completamente deducibile dal reddito d’impresa”.

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