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Convegno CNA Formazione e Sicurezza – “Per ridurre gli infortuni è fondamentale coniugare la sicurezza con i nuovi modelli di business”

Più di 2.000 infortuni sul lavoro per ciascuna provincia solo nel 2021: Prato è passata dai 2.693 infortuni nel 2017 ai 2.131 del 2021 mentre Pistoia è passata da 2.891 infortuni nel 2017 ai 2.533 del 2021 (su un totale di 43.539 infortuni registrati in Toscana nel 2021 contro i 49.795 del 2017). Una tendenza in diminuzione nell’ultimo quinquennio dunque, come registrato dall’INAIL, ma  dal 2022 il trend sta tornando pericolosamente a crescere, ed è proprio partendo da queste considerazioni che si è sviluppato il focus voluto da CNA con tecnici, esperti, enti di controllo e istituzioni, sulle problematiche legate alla sicurezza sul lavoro e ai nuovi modelli di business.

Il convegno “Sicurezza e sviluppo, tutele, qualità normativa e semplificazione” organizzato da CNA Formazione e Sicurezza, centro di eccellenza per queste tematiche nelle province di Prato e Pistoia, si è tenuto infatti allo spazio Prisma e  ha proposto un excursus approfondito tra nuove responsabilità per i datori di lavoro e vecchi problemi applicativi. Guidati da selezionati esperti e dai massimi vertici istituzionali locali in materia il convegno ha fatto il punto sulle ultime modifiche del D.Lgl. 81/08 sulla Responsabilità del datore di lavoro e l’attesa decretazione sulla sicurezza antincendio, con lo scopo sia di fornire alle aziende nuovi strumenti interpretativi, sia di  entrare nel merito dei problemi che riscontrano le pmi nell’applicazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoroPer i partecipanti l’evento era valido anche ai fini dell’aggiornamento obbligatorio per due crediti formativi alle figure di  RSPP/ASPP/RLS/RLST.

L’iniziativa, aperta dai saluti del Sindaco di Prato Matteo Biffoni, ha visto la partecipazione oltre ai vertici CNA – il presidente di Area Prato Città CNA Leandro Vannucci, il Presidente di CNA Formazione e Sicurezza Anselmo Potenza e Barbara Gatto (Responsabile nazionale CNA Dip. Politiche ambientali) –  del dott. Luigi Mauro (Direttore Area Funz. Pisll Asl Toscana Centro) e Ruggieri Rossana (Dirigente ufficio attività istituzionali INAIL Toscana), mentre il focus sugli aggiornamenti normativi è stato condotto dall’avv. Fabio Celli, dall’ing. Fabio Tessut (Comandante Vigili del fuoco di Pistoia) e dall’ing. Fabio Vestrucci (funzionario Comando Vigili del Fuoco di Pistoia).

“Con questa iniziativa in cui abbiamo coinvolto le istituzioni e le massime autorità in materia come Inail e Vigili del Fuoco, che ringraziamo per aver aderito al nostro invito – ha sottolineato il Presidente di CNA Formazione e Sicurezza Anselmo Potenza  – abbiamo voluto analizzare le problematiche che vivono le pmi nell’applicare le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (troppo spesso calibrate sulle grandi aziende)  perché la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori è un imperativo morale, un dovere civico sancito dalla nostra Costituzione, una necessità per lo sviluppo ed il successo delle attività d’impresa e del sistema Paese. Di fatto però è necessario sostituire definitivamente il modello costruito su una normativa stringente, con un modello fondato su una normativa che, definendo alcuni principi generali, affida la responsabilità di adeguarla a misura di ogni specifica impresa alla dialettica aperta tra i diversi protagonisti e responsabili aziendali: ddl,lavoratori ,figure tecnico sanitarie. Dal canto nostro, prevenzione e sicurezza reale e diffusa devono essere le uniche parole d’ordine e  attraverso CNA Formazione e Sicurezza mettiamo a disposizione delle imprese del territorio un vero e proprio servizio di prevenzione multiaziendale multidisciplinare per risolvere le criticità applicative e permettere alle aziende di crescere in una situazione che è oggi estremamente difficile. Lavoriamo partendo dai fabbisogni dalle imprese associate, con un gruppo di tecnici specializzati in grado di risolvere difficoltà gestionali contraddistinte da sempre maggiori incertezze e da un’offerta di servizi spesso non qualificata. Non solo. La società offre consulenza multidisciplinare integrata con l’attività di formazione, per offrire agli associati occasioni di sostegno e crescita aziendale. Per avere un’idea dell’attività svolta basti pensare che nel 2022 CNA Formazione e Sicurezza ha al suo attivo 3.000 clienti nel settore sicurezza e ulteriori 1.500 clienti per l’attività di formazione che ha effettuato 337 corsi per  un numero di allievi formati pari a 2634.

 L’analisi emersa dal convegno ha inoltre offerto molti spunti di riflessione.

Come precisato infatti dal Presidente dell’Area territoriale Prato Città, Leandro Vannucci “Dalle normative prescrittive degli anni 50-70 il salto di qualità si è avuto negli anni 90’ con l’introduzione delle direttive comunitarie a partire dalla direttiva quadro 89/392. Le direttive hanno avuto il merito di definire una politica per obiettivi, indicando i risultati a cui si deve arrivare, delineando una metodologia d’intervento fondata sulla prevenzione dei rischi di lavoro, adottando una strategia di sistema che ha saputo coinvolgere tutti gli attori del lavoro: dentro l’impresa e attorno all’impresa. Guardando solo la Toscana, negli ultimi 20 anni gli infortuni sono stati in costante e progressiva diminuzione e nel corso degli ultimi anni le imprese dell’artigianato, dell’industria e dei servizi che non hanno subito alcuno infortunio risultano pari al 95%. Detto questo però, nel 2022, già con il dato di settembre, si rileva un’inversione di tendenza molto preoccupante con a livello nazionale un + 35% rispetto allo stesso periodo del 2021, ma un -13% relativo agli esiti mortali. La Toscana si è mantenuta nel trend nazionale, ma con un dato estremamente negativo sugli infortuni mortali (da 47 a 53 + 6 pari al + 12.77%). I risultati raggiunti negli anni scorsi, quindi, devono confortarci sulle scelte fatte, ma resta la necessità di intervenire con sempre maggiore concretezza. E’ necessario un atto di coraggio complessivo che consenta finalmente un’ operazione di semplificazione, una modulazione degli aspetti formali della Sicurezza in relazione alle dimensioni aziendali per sostenere le piccole imprese e non ostacolarne lo sviluppo. Gli obiettivi di abbattere infortuni, incidenti, malattie professionali, si dovranno integrare oggi più che mai nella politica d’impresa, in una logica di sistema al bene comune della sicurezza del lavoro e del successo del sistema produttivo nazionale. Affrontando questo impegno la CNA offre da sempre le proposte e le indicazioni per migliorare e correggere il quadro normativo oltre a proposte operative concrete, tenendo nella dovuta considerazione le caratteristiche del nostro sistema produttivo, composto per il 98% di micro e piccole imprese con una rilevante presenza di lavoro familiare, di lavoro autonomo e del continuo tour-over delle stesse attività”.

In sintesi le PROPOSTE CNA

1) previsione di un forte sostegno finanziario rivolto alle PMI, superando così un improprio utilizzo delle risorse che le imprese stesse versano al sistema della sicurezza in termini diretti (premi assicurativi) ed indiretti (contributi e tasse)

2) rivisitare il sistema sanzionatorio caratterizzato da una volontà punitiva peraltro non commisurata alla gravità delle inadempienze, modulato anche in relazione alle dimensioni aziendali

3) una forte spinta di semplificazione legislativa e procedurale, affinché gli imprenditori ed i lavoratori possano porre attenzione agli atti sostanziali della sicurezza, venendo meno quelli burocratici inutili e quindi dannosi, con norme chiare ed applicabili.

4) definire un “sistema” di sostegno e di governo della sicurezza  effettivamente partecipato anche dalle forze sociali e integrato nei compiti e nelle funzioni , tra istituzioni nazionali, regionali, enti tecnico-scientifici, organi di controllo e vigilanza, e tra questi e le parti sociali in una configurazione tripartita degli organismi di indirizzo e di gestione della prevenzione. Sostituzione del modello “comanda e controlla” con quello fondato “sull’autocontrollo dei soggetti sociali”. Per dirla in parole semplici è necessario passare ad una normativa che, definendo la cornice generale entro la quale operare, affidi la responsabilità di ritagliarla a misura di ogni impresa, alla dialettica aperta tra i diversi protagonisti e responsabili aziendali: datori di lavoro, lavoratori ,figure tecnico sanitarie.

ALLE  NORME PARTICOLAREGGIATE SI SOSTITUISCONO LE RELAZIONI TRA LE PARTI;DA QUI DEVE PARTIRE IL NUOVO MODELLO DI SVILUPPO!

SCARICA QUI GLI ATTI DEL CONVEGNO

Presentazione Dottssa Ruggieri

Presentazione Ing Tossut

Presentazione Ing Vestrucci

Presentazione Dott Luigi Mauro

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